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BRUNO

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#InfermieriAVisoAperto

BRUNO

“Piantare un seme, dal quale nascerà un albero, che farà ombra a persone che non conoscerò mai”

Bruno ha 55 anni e lavora come infermiere al Pronto Soccorso. Ha vissuto gli anni della formazione in un gruppo scout fino a ricoprire il ruolo di educatore e per 15 anni è stato volontario prestando servizio in ambulanza. Bruno è appassionato di musica fin dall’età di 7 anni, ha studiato pianoforte e chitarra.

All’età di 24 anni a Bruno viene diagnosticata la distrofia muscolare: “Fu un tremendo pugno allo stomaco, ma non mi scoraggiai. La mia vita doveva continuare comunque”. Questa la prima reazione di Bruno, che sin da adolescente ha dedicato la sua vita agli altri.

La distrofia muscolare è una malattia neurodegenerativa che anno dopo anno ha visto sempre di più compromettere alcune delle sue funzioni motorie. “Quando fui assunto presso l’ospedale dove lavoro non avevo ancora alcun tipo di difetto dal punto di vista fisico che potesse in alcun modo interferire con la mia attività professionale. Progressivamente i sintomi sono peggiorati ma non sono mai venute meno la mia voglia, la mia disponibilità e soprattutto la mia professionalità. L’infermiere è stato spesso definito – soprattutto di recente – come un eroe: noi non siamo eroi, siamo professionisti che si battono per il proprio mestiere superando mille avversità, come ad esempio ritrovarsi costretto su una sedia a rotelle. Ma questo non mi impedisce di svolgere ogni giorno il mio lavoro e di poter dare, con forza, il mio contributo. Essere infermiere è una professione che mi permette di aiutare il prossimo”.

Un proverbio scout, caro a Bruno, dice: “La cosa più nobile che posso fare è piantare un seme, dal quale nascerà un albero, che farà ombra a persone che non conoscerò mai!”. Questo proverbio racchiude in sé tutta l’essenza del carattere di Bruno, che ogni giorno si reca al pronto soccorso per fare il suo lavoro e per mettersi a disposizione per “fare ombra” a chi ne ha bisogno.

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